Il Mozambico è uno Stato dell’Africa Orientale, per secoli colonia Portoghese, ottenne l’indipendenza il 25 Gennaio 1975.
Il paese
Confinante al nord con la Tanzania, il Malawi e lo Zambia, a est con il canale del Mozambico (che lo divide con il Madagascar), a sud con il Sudafrica e a ovest con lo Zimbabwe e lo Swaziland, il Mozambico è un paese in via di sviluppo e circa la metà della popolazione vive in povertà assolute.
Dalla seconda metà degli anni novanta, il Mozambico si è attivato per istituire zone protette, creando parchi nazionali e riserve naturali. La regione è infatti ricca di specie animali di cui però ben un’ottantina sono in pericolo di estinzione in quanto la pressione umana si fa sempre più alta e il territorio ha avuto il duplice problema di mine rimaste dalla guerra civile e di una superficie agricola in continua espansione.
La lingua ufficiale del paese è il portoghese ma rimangono comunque molto diffuse le lingue bantu (una delle famiglie delle lingue Africane per eccellenza) e lo Swahili (lingua nazionale di Tanzania, kenya Uganda).
In Mozambico convivono diverse religioni: la maggioranza della popolazione è cattolica, successivamente un buon 27% fa parte delle Chiese sioniste ed evangeliche, il 17% sono di religione Musulmana e infine una buona parte abbraccia le religioni tradizionali.
La Capitale
Nel 1907 Maputo diviene capitale del Mozambico; prima chiamata Lourenço Marques dal nome del commerciante che esplorò la baia nel 1544, cambiò il proprio nome proprio a seguito della liberazione. La città sorge sulle coste dell’Oceano Indiano e ha basato la propria economia proprio su l’attività portuale. Carbone, zucchero, cromo e pietre preziose sono le principali esportazioni. Inoltre è anche molto sviluppata l’industria, in particolare nel settore edile, di ceramiche e di calzature.
La città è sede dell’Università Eduardo Mondlane e della famosa cattedrale di Nostra Signora di Fatima. Inoltre, si possono visitare l’antico forte, con i bastioni ed i vecchi cannoni, i Giardini Botanici, il Museo d’Arte Nazionale e la stazione ferroviaria progettata e costruita, ai primi del Novecento, da Gustave Eiffe.
Tra Storia e Politica
Nel 1498 una spedizione portoghese guidata da Vasco de Gama arriva sulle coste mozambicane dando così inizio al dominio spagnolo sul territorio. Tra il commercio schiavista e lo sfruttamento delle risorse del territorio il Mozambico rimarrà sottomesso per secoli, fino al 1964 quando gruppi di indipendentisti mozambicani si riuniscono in Tanzania e fondano il Fronte di liberazione del Mozambico (Frelimo), iniziando così la guerra d’indipendenza. Solamente nel 1975 il Paese raggiungerà l’indipendenza con a potere il Frelimo come partito unico.
Oggi il Frelimo non è più granitico e monolitico come un tempo, le forze politiche che gli si oppongono sono: la Resistenza mozambicana (Renamo) e il Movimento democratico mozambicano. Sicuramente venti anni di pace e di governo stabile hanno portato i mozambicani fuori dalla tragedia della guerra civile e ne ha favorito lo sviluppo o comunque il miglioramento delle comunicazioni (strade, ponti, ferrovie), l’espansione del settore scolastico e di quello sanitario. In due decenni molti paesi donatori hanno elargito fondi e donazioni verso questo paese in via di sviluppo, purtroppo molti di questi soldi non sono stati usati al servizio del paese ma sono andati a ingrassare le tasche di quelle classi politiche che sono al potere.
Nelle zone rurali la vita sembra essersi fermata a parte i cellulari, onnipresenti, tutto il resto è congelato a una realtà fatta di assenza di servizi, insufficienza di strutture scolastiche e sanitarie, inadeguate vie di comunicazioni con i centri urbani.
Cultura, Cucina, Curiosità.
- La musica Marrabenta è nata nel sud del paese e diffusasi tra gli anni 30 e 40 nel resto del territorio.
- Le sculture in legno dei Makonde: secondo la leggenda, un uomo che viveva nei pressi del fiume Rovuma, al confine tra la Tanzania e il Mozambico, un giorno scolpì l’immagine di una donna in un tronco d’albero; lavorò tutto il giorno e, giunta la sera e terminato il lavoro, collocò la scultu-ra nel cortile della propria abitazione. All’alba, con i primi raggi del sole, la scultura acquisì vita propria e divenne una vera donna che diede origine alla grande etnia dei Konde o Makonde. L’arte di scolpire il legno è stata tramandata nei secoli grazie alle cerimonie rituali che richiedevano oggetti simbolici quali piccole statue, maschere e tamburi. In origine veniva scolpito legno chiaro e tenero, dipinto con laterite, una sostanza contenente ossido di ferro che conferiva alle sculture un particolare colore rosso. A partire dagli anni Quaranta viene usato prevalentemente l’ebano, un legno di colore molto scuro e inattaccabile dagli insetti.
- Il Mapiko è una delle danze più conosciute del paese. Consiste in un danzatore mascherato che rappresenta uno spirito ancestrale che è venuto per far male a donne e bambini, da cui solo l’uomo può proteggerli.
- La Xima (pan cotto) e la Matapa (foglie di manioca con salsa d’arachidi) sono arricchiti da gamberi, crostacei e dalla peixe grelhada, pesce cucinato alla griglia. Il latte di cocco è n ingrediente molto comune e condito con il piri-piri (peperoncino piccante).