Non sono più accusati di aver ucciso i loro colleghi. In Sudafrica dovrebbero tornare presto in libertà i 270 minatori che avevano partecipato ai disordini di Marikana ed erano stati incriminati per la morte di 34 loro colleghi.
L’arresto degli sciperanti aveva suscitato indignazione in un’opinione pubblica già traumatizzata dall’inaspettata brutalità della repressione contro una mobilitazione sindacale.
Il 16 agosto, giorno della strage, era stata la polizia ad aprire il fuoco contro i lavoratori, ma anche i dimostranti erano stati incriminati, per via di un cavillo legale che prevede l’imputazione di chiunque venga arrestato sul luogo di una sparatoria nella quale siano coinvolti poliziotti, e questo anche se nessun agente figura fra le vittime.
Secondo fonti giornalistiche sudafricane l’autopsia ha stabilito che i 34 di Marikana sarebbero stati colpiti alle spalle, mentre stavano scappando. Le forze dell’ordine coinvolte sostengono invece la tesi della legittima difesa.
Fonte: Euronews