Un kit per l’energia solare racchiuso in una valigia può salvare la vita di decine di neonati, e delle loro madri, nelle zone del mondo in cui le strutture ospedaliere non sono dotate di accesso all’energia elettrica.
In Asia, in Africa e nei Paesi più poveri economicamente, centinaia di parti ogni anno avvengono grazie alla sola illuminazione di lampade a kerosene e senza l’ausilio di apparecchi da collegare alla rete elettrica che potrebbero essere utili alla sopravvivenza dei neonati in caso di emergenza.
E’ da simili presupposti che la dottoressa Laura Stachel e la sua associazione nonprofit We Care Solar, hanno deciso di mettere a punto un kit per l’energia solare racchiuso in una valigia. Il kit è stato distribuito a partire dal 2009 presso numerosi sedi ospedaliere presenti in Asia, Africa ed America Meridionale, con il nome di “Solar Suitcase”.
Sono circa 250 al momento i kit per l’energia solare che hanno raggiunto la propria destinazione. Quando la corrente elettrica negli ospedali è assente, la luce nelle sale parto proviene da lampade a kerosene, oppure da candele o da un semplice schermo del cellulare, nel caso in cui ve ne sia uno a disposizione.
La valigetta solare è stata progettata inizialmente allo scopo di poter essere utilizzata durante il momento del parto, ma il suo impiego è di recente risultato utile nel corso di una epidemia di colera che ha coinvolto la Repubblica Democratica del Congo. Il medico che si trovava sul posto, come riporta la CNN, nel corso del primo giorno dalla ricezione del kit solare ha potuto contribuire a portare a termine il parto di una donna in attesa di due gemelli.
In Asia, in Africa e nei Paesi più poveri economicamente, centinaia di parti ogni anno avvengono grazie alla sola illuminazione di lampade a kerosene e senza l’ausilio di apparecchi da collegare alla rete elettrica che potrebbero essere utili alla sopravvivenza dei neonati in caso di emergenza.
E’ da simili presupposti che la dottoressa Laura Stachel e la sua associazione nonprofit We Care Solar, hanno deciso di mettere a punto un kit per l’energia solare racchiuso in una valigia. Il kit è stato distribuito a partire dal 2009 presso numerosi sedi ospedaliere presenti in Asia, Africa ed America Meridionale, con il nome di “Solar Suitcase”.
Sono circa 250 al momento i kit per l’energia solare che hanno raggiunto la propria destinazione. Quando la corrente elettrica negli ospedali è assente, la luce nelle sale parto proviene da lampade a kerosene, oppure da candele o da un semplice schermo del cellulare, nel caso in cui ve ne sia uno a disposizione.
La valigetta solare è stata progettata inizialmente allo scopo di poter essere utilizzata durante il momento del parto, ma il suo impiego è di recente risultato utile nel corso di una epidemia di colera che ha coinvolto la Repubblica Democratica del Congo. Il medico che si trovava sul posto, come riporta la CNN, nel corso del primo giorno dalla ricezione del kit solare ha potuto contribuire a portare a termine il parto di una donna in attesa di due gemelli.
In Asia, in Africa e nei Paesi più poveri economicamente, centinaia di parti ogni anno avvengono grazie alla sola illuminazione di lampade a kerosene e senza l’ausilio di apparecchi da collegare alla rete elettrica che potrebbero essere utili alla sopravvivenza dei neonati in caso di emergenza.
E’ da simili presupposti che la dottoressa Laura Stachel e la sua associazione nonprofit We Care Solar, hanno deciso di mettere a punto un kit per l’energia solare racchiuso in una valigia. Il kit è stato distribuito a partire dal 2009 presso numerosi sedi ospedaliere presenti in Asia, Africa ed America Meridionale, con il nome di “Solar Suitcase”.
Sono circa 250 al momento i kit per l’energia solare che hanno raggiunto la propria destinazione. Quando la corrente elettrica negli ospedali è assente, la luce nelle sale parto proviene da lampade a kerosene, oppure da candele o da un semplice schermo del cellulare, nel caso in cui ve ne sia uno a disposizione.
La valigetta solare è stata progettata inizialmente allo scopo di poter essere utilizzata durante il momento del parto, ma il suo impiego è di recente risultato utile nel corso di una epidemia di colera che ha coinvolto la Repubblica Democratica del Congo. Il medico che si trovava sul posto, come riporta la CNN, nel corso del primo giorno dalla ricezione del kit solare ha potuto contribuire a portare a termine il parto di una donna in attesa di due gemelli.
Fonte: Greenme.it
Café Africa
5 marzo 2013 at 4:42 PM
ok…però vorrei segnalare che, almeno in Africa, ormai e per fortuna, anche in zone remote sono riusciti a istallare i pannelli solari. Suppongo che siano più potenti di una valigetta e probabilmente più economici…
4forafricablog
5 marzo 2013 at 5:53 PM
Certo…lo sviluppo di impianti fotovoltaici in Africa ha preso piede notevolmente,..
Putroppo in molte zone remote e non, l’energia elettrica (generata da qualsiasi fonte) è ancora un lusso quindi ,forse non fa poi male avere a disposizione un ‘attrezzatura simile, che ha anche il vantaggio di essere portatile.
Grazie comunque per la segnalazione.