RSS

Archivi tag: cinema

Torna il Festival del cinema Africano, d’Asia e America Latina

cinema_africano

Dal 6 fino al 12 maggio, avrà luogo a Milano il Festival del Cinema Africano, dell’Asia e America Latina, l’unico festival in Italia completamente dedicato alla cinematografia africana, asiatica e latino-americana.

Il programma di quest’anno vede svariate novità, come la nuova sezione Eventi Speciali Flash, non competitiva, che raccoglierà le importanti anteprime del Festival. I film in concorso saranno giudicati da una giuria internazionale che assegnerà Premio Miglior Film del concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, e da una giuria di giornalisti italiani che attribuirà il Premio al Miglior Lungometraggio Africano e il Premio al Miglior Cortometraggio Africano. Il Festival del cinema Africano, d’Asia, e d’America Latina proietterà 50 titoli, selezionati fra oltre 700 pellicole, tra cui 2 anteprime mondiali e 28 prime italiane. 

Tra i principali eventi:

Sabato 10 Maggio
Nel Fashion Corner
h. 18.00
A tu per tu AfrikaGlam con Yaba&Bala. AFROSTYLE EVERYWHERE
Il momento dei consigli delle fashion victims per creare un outfit all’ultima moda mixando culture e tradizioni attraverso capi ed accessori, per scoprire le ultime tendenze afrostyle
h. 19.00
Brazaville vs Kinshasa Sapeurs à la Guerre. Alla scoperta della la cultura della Sape a cura di Raymond Bahati
Con Daniele Tamagni, fotografo e autore di Gentlemen of Bacongo.

Domenica 11 Maggio
Nel Fashion Corner;
h. 19.00
A tu per tu AfrikaGlam con Yaba&Bala. AFROSTYLE CATWALK
Fashion victims all’opera per dispensare consigli per districarsi tra le ultime tendenze dell’afrostyle.
Dalla sartoria alla passerella: con tanti abiti tutti da provare, abbinare e combinare

Per maggiori info www.festivalcinemaafricano.org

Fela-Sidy_1-copia

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 2 Maggio 2014 in Uncategorized

 

Tag: , ,

I film africani al FCAAAL 2012

Qui una selezione dei film africani presenti al Festival del cinema africano, d’Asia e d’America Latina inaugurata il 19 marzo 2012, a Milano.

Rouge ParoleElyes Baccar, Tunisia/Svizzera/Qatar, 2011, 94′ – Prima nazionale
Il film, utilizzando anche registrazioni amatoriali, descrive l’insurrezione del popolo tunisino, iniziata il 17 dicembre 2010 con il suicidio di Mohamed Bouazizi, che portò alle dimissioni e alla fuga del presidente Ben Ali, documentando il periodo fra il 18 gennaio e la fine di febbraio 2011.

> Twende Berlin, Upendo Hero, Dr. Farasi, Kenya/Germania, 2011, 80′ – Prima nazionale
Il documentario nasce attraverso un processo partecipato iniziato nel 2008 e promosso da artisti keniani e artisti non africani che vivono in Kenya. Nel 2009 viene lanciato il progetto Urban Mirror, che coniuga arte e spazi pubblici: da qui “nasce” la figura di Upendo Hero, il supereroe dell’amore (dal volto inequivocabile) e dello spazio pubblico che in questo documentario accompagna i musicisti keniani Ukooflani nel loro viaggio in Europa. L’idea di uno scambio culturale con artisti berlinesi prende ben presto forma in una vera e propria battaglia per la libera espressione artistica negli spazi pubblici, contro la diffusa gentrification delle città europee.

Always BrandoRidha Behi, Tunisia, 2011, 84′ – Prima nazionale
La tranquillità di un villaggio tunisino è sconvolta quando una troupe cinematografica americana si installa nelle vicinanze, trasformando la vita degli abitanti. Anis, un giovane con una stupefacente somiglianza con Marlon Brando, viene sedotto da false promesse di notorietà e ricchezza, e dall’impossibile sogno di diventare una star di Hollywood. L’idea risale al 2004 quando il regista incontrò Brando per proporgli un film. La malattia e la morte dell’attore interruppero la collaborazione. Anni dopo, e con diversi cambiamenti, Ridha Behi ha portato a termine il progetto.

> Africa nera, marmo bianco, Clemente Bicocchi, Italia/USA, 2011, 77′ – Fuori concorso
Brazzaville è l’unica capitale africana che porta il nome di un europeo, l’italiano Pietro di Brazzà. Attraverso l‘utilizzo di vari linguaggi narrativi, dal documentario d’archivio, alle marionette e all’animazione, il film racconta le vicende straordinarie dell’esploratore del 19° secolo, durante la sua vita ma anche oltre la morte. Difatti quando il dittatore miliardario del Congo propone di trasferirne le spoglie in un mausoleo gigantesco a Brazzaville, una discendente italiana di Brazzà scopre la verità nascosta dietro questa spettacolare iniziativa.

Per maggiori informazioni
www.festivalcinemaafricano.org

Fonte: Africa News

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 21 marzo 2012 in Uncategorized

 

Tag: , , , , , , ,

Al via la 22ma edizione del FCAAAL di Milano

Giunto alla 22ma edizione, torna a Milano, dal 19 al 25 marzo 2012, il Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina (FCAAL) l’unico festival in Italia interamente dedicato da più di vent’anni alla conoscenza della cinematografia, delle realtà e delle culture dei paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina con proiezioni di oltre 60 titoli suddivisi in 9 sezioni in 5 sale della città.

Concorso Lungometraggi Finestre sul Mondo, accurata selezione delle ultime produzioni di fiction provenienti da Asia, Africa e America Latina che privilegia le opere di giovani registi. I film sono tutti in prima nazionale. Tra i film più attesi: il pluripremiato Porfirio del colombiano Alejandro Landes, presentato alla Quinzaine di Cannes; dalla Cina Ufo in her Eyes della scrittrice e regista Guo Xiaolu (Pardo d’Oro Locarno nel 2009 con She, a chinese). Dalla Berlinale il maghrebino Mort à vendre di Faouzi Bensaidi e Aujourd’hui del franco-senegalese Alain Gomis, entrambi registi che hanno mosso al nostro festival i loro primi passi, partendo dal Concorso cortometraggi fino ad arrivare a vincere il festival: Faouzi con Mille mois nel 2004 e Gomis Premio del pubblico con L’Afrance nel 2002.

Concorso Documentari Finestre sul Mondo che vuole dar conto del meglio della produzione documentaria dei tre continenti. In prima nazionale l’ultima opera del documentarista cambogiano Rithy Panh, Duch le maitre des forges de l’enfer, ultimo capitolo di denuncia delle atrocità dei Khmer rossi dell’autore di S-21.

Concorso per il miglior film africano, in cui l’attenzione spazia dai giovani registi a quelli già affermati. Tra i titoli, un film dal Ruanda Matière grise di Kivu Ruhorahoza, primo tentativo di elaborazione del trauma post-genocidio con un linguaggio non realistico; dal festival di Toronto uno dei registi nigeriani – fuori dal coro di Nollywood – Akin Omotoso che in Man on Ground racconta gli episodi xenofobici in Sudafrica contro gli immigrati africani.

Concorso cortometraggi africani che propone corti di finzione e brevi documentari con l’intento di promuovere i giovani registi africani ai loro primi passi nel cinema e di mostare le nuove tendenze e le sperimentazioni. Da segnalare La dernière caravane del franco-maghrebino Foued Mansour, western sociale contemporaneo dove gli eroi sono gli operai che difendono il loro lavoro, A resident of the City di Adham El Sherif, vita da cani nella capitale egiziana.

Concorso Extr’A dedicato ad opere di cineasti italiani che si confrontano con altre culture e con le tematiche dell’immigrazione. Tra i titoli selezionati l’anteprima dell’ultima opera di Andrea Segre e Stefano Liberti, Mare chiuso, un documentario che testimonia con immagini inedite la dolorosa sorte degli immigrati respinti in mare e ricondotti in Libia in seguito agli accordi tra Gheddafi e Berlusconi del 2009.

Tutti i film in concorso concorrono all’assegnazione di diversi premi per un montepremi totale di circa 50.000 euro. Tra i membri delle giurie ufficiali: il regista Marco Bechis, la distributrice iraniana Katayoon Shababi, l’artista cinese Ou Ning.

Dopo il successo dello scorso anno torna la Sezione Tematica “E tutti ridono… le più divertenti commedie da Africa, Asia e America Latina” selezionate con la collaborazione di Gino e Michele di Zelig. Quest’anno la sezione propone tre esilaranti commedie francesi girate da registi di origini africane. Tra i film, il recente travolgente successo in Francia (oltre un milione e mezzo di spettatori) della commedia Case départ dei franco-camerunesi Fabrice Eboué, Thomas Ngijol, Lionel Steketee.

Scarica il programma

Fonte: Africanews.it

 
1 Commento

Pubblicato da su 19 marzo 2012 in Uncategorized

 

Tag: , , , ,

Cinema: Là-bas

Regia: Guido Lombardi;
Interpreti: Kader Alassane, Moussa Mone, Esther Elisha;
Sceneggiatura: Guido Lombardi;
Fotografia: Francesca Amitrano;
Musiche: Giordano Corapi;
Distribuzione: Istituto Luce. Italia, 2011, 100′
Data di uscita: 09/03/2012

«Là-bas» in francese è poco più di un intercalare. Vuol dire «laggiù». Ma gli africani dicono «là-bas» anche quando parlano dell’Europa, dove sono andati, in cerca di fortuna o per disperazione, i loro cari e i loro amici. Dicono «là-bas» per dire altrove, a sud o a nord non ha importanza. Vuol dire, semplicemente, lontano.

Castel Volturno, 18 settembre 2008. Un commando di camorristi irrompe in una sartoria di immigrati africani, sparando all’impazzata e uccidendo sei ragazzi di colore. Nel frattempo, il giovane immigrato Yssouf decide di chiudere i conti con lo zio Moses. E’ lui che lo ha convinto a venire in Italia promettendogli un futuro da onesto artigiano e che invece lo ha trasformato nel cinico gestore di un giro milionario di cocaina, con il rischio di finire ammazzato dal potente clan rivale dei nigeriani. Tuttavia, Yssouf non è il solo a essere intrappolato nella quotidiana lotta per la sopravvivenza: intorno a lui ruotano anche le vicende dell’amico Germain, della cantante Asetù e della prostituta Suad, che lo stesso Yssouf vorrebbe riscattare dai suoi padroni. Là-bas, laggiù, è qui. Ora. Presentato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, nella sezione «Settimana della Critica», dove è stato premiato con il Premio Leone del Futuro, il film d’esordio di Guido Lombardi è una sorta di «romanzo criminale» dei nostri giorni, ispirato a sanguosi fatti di cronaca realmente accaduti in una delle zone più difficili del nostro Sud.

Il regista napoletano, che ben conosce la realtà di questi luoghi, vi si è avvicinato con uno sguardo duro e diretto, raccontando crudemente un mondo di accattoni e dannati, ma è magistralmente riuscito a racchiudere queste storie di disperazione e di malaffare in un quadro di «genere», quello del gangster-movie di formazione. E’ per questo che «Là-bas» non scivola mai nella prevedibile formula del film d’inchiesta sull’immigrazione: i temi del razzismo, della difficile integrazione, della distanza culturale ci sono tutti, ma non costituiscono l’unico motivo del film. L’impianto drammaturgico è infatti così forte e ben strutturato che i personaggi, le situazioni e le azioni rispondono a un disegno coerente, che funziona a meraviglia proprio perché la tragicità dell’esistenza non viene solo denunciata, ma messa in scena e fatta vedere in tutta la sua straziante realtà, a partire proprio dal travaglio interiore che vive in maniera dilaniante il protagonista Yssouf, giunto in Italia con un carico di sogni che presto sarà costretto ad abbandonare. A ciò naturalmente concorre uno stile semi-documentaristico (il regista viene da lì), che recupera la lezione di un film in tal senso esemplare come «Gomorra» di Matteo Garrone, in cui l’antica matrice (neo)realista si combina alla violenza visiva tipica dei nostri tempi.

Fonte: Corriere Fiorentino

 
Lascia un commento

Pubblicato da su 12 marzo 2012 in Uncategorized

 

Tag: , ,

 
%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: