Il 90% della popolazione in Tanzania, Ghana e Uganda ascolta la radio una volta a settimana e in media il 61% la ascolta tutti i giorni. Circa metà della popolazione africana, ovvero 500 milioni di persone, possiede un telefono cellulare.
La tecnologia sta mettendo in comunicazione villaggi e luoghi un tempo isolati per mancanza di infrastrutture e di servizi sociali, ma la tecnologia, in Africa, sta assumendo un valore in più.
Cellulari e radio, infatti, hanno un impatto positivo sugli agricoltori che grazie alla velocità di trasmissione delle informazioni possono condividere conoscenze e notizie, a tutto vantaggio dell’agricoltura.
Radio Fattoria International, per esempio, funge da cassa di risonanza di informazioni sull’agricoltura grazie a una programmazione fatta direttamente dai contadini e dalle loro famiglie, con trasmissioni della durata di mezz’ora.
Se c’è un problema, un virus che attacca l’agricoltura, un inizio di siccità o una scoperta utile per i campi, i contadini possono chiamare col cellulare direttamente la stazione locale e informare, facendo girare la notizia tra le campagne nel giro di pochi minuti.
E’ già successo in Uganda, nel villaggio di Teso, dove un parassita ancora sconosciuto ha distrutto intere piantagioni di manioca, l’alimento base dell’Africa sub-sahariana secondo la FAO, lasciando i contadini a mani vuote.
Per affrontare il problema, Radio Fattoria International ha lavorato a stretto contatto con Teso per migliorare l’accesso alle informazioni riguardanti una particolare varietà di manioca resistente alle malattie, la Akena.
Con l’aiuto di ricercatori ed esperti, la radio ha fornito tutte le informazioni utili su Akena, comprese quelle sulle tecniche agricole e le modalità per seminarla.
Il programma ha dato agli agricoltori la possibilità di fare domande, condividere esperienze e dubbi. Completata la stagione della semina, la superficie coltivata con Akena è aumentata di oltre il 500%.
E i dati dimostrano che la piantagione di varietà alternative di manioca, oltre ad aiutare i campi e l’economia locale, sta incrementando il livello di occupazione femminile in tutta l’Africa sub-sahariana.
Fonte: Atlasweb