Il post di oggi ha a che fare con uno dei 4 punti su cui si fonda FFA, e cioè il “turismo responsabile”. Il turismo non si fa necessariamente viaggiando, aspetto che sicuramente accelera la consapevolezza e la presa di coscienza grazie all’esperienza diretta, ma anche conoscendo e informandosi a distanza.
Nel nostro piccolo vogliamo far conoscere le varie sfaccettature di questo continente, attraverso le nostre attività e le nostre iniziative, nel caso di oggi con un approfondimento sulla Biennale di Dakar, evento culturale di rilievo che si svolge ogni 2 anni in Senegal.
La Biennale di Dakar, ovvero Dak’Art, è una manifestazione che promuove l’arte africana contemporanea.
Il progetto nasce nel 1989 come biennnale delle arti e della letteratura per volontà dell’allora presidente della Repubblica Amadou Diouf. Parte così la prima edizione nel 1990, dedicata alla letteratura e nel 1992 quella dedicata alle arti visive. Quest’ultima fu internazionale e aperta a partecipanti provenienti da tutti i continenti.
Nel 1993, secondo le nuove direttive emanate dal Ministero della cultura, vennero istituiti il Segretariato Generale ed il Comitato Scientifico, organi necessari per rendere più professionale ed efficiente la realizzazione della biennale. A partire dal ’96 la manifestazione venne specificatamente dedicata alla promozione dell’arte contemporanea africana.
Dak’Art 1996 fu la seconda biennale di arti visive del Senegal, anche se per molti ha rappresentato una nuova prima edizione, visti i cambiamenti apportati e i nuovi obiettivi prefissati. Furono allestite mostre d’arte, di design e di creatività tessile, d’artigianato, insieme a dibattiti, proiezioni di film, stand di pubblicazioni e laboratori artistici per gli studenti delle scuole senegalesi.
Nel 2000 la manifestazione visse un momento di profonda incertezza. L’elezione del nuovo presidente della Repubblica Abdoulaye Wade segnò la fine di 40 anni di governo dell’Unione Progressista. Gli organizzatori rimasero quindi in attesa degli effetti di tale cambiamento. Era necessario il consenso del nuovo partito al potere per lo stanziamento dei finanziamenti statali. La sopravvivenza della manifestazione, a pochi mesi dal suo inizio era quindi in forte dubbio.
Dak’art riuscì invece a sopravvivere al cambiamento politico e anzi ne uscì ancora più rafforzata diventando un evento destinato non solo agli specialisti del mondo dell’arte, ma anche ad un pubblico più ampio ottenendo maggiore risalto anche sulla stampa internazionale.

"La longue marche du changement" opera dell'artista senegalese Ndary Lô, vincitore del Gran premio Léopold Sédar Senghor a Dak'Art 2002
D’altra parte ancora oggi, i problemi organizzativi e logistici permangono, visto anche il calo dei finanziamenti da parte della Comunità Europea, uno dei maggiori sostenitori dell’evento.
Inoltre alcune critiche sono state mosse al sistema di selezione dei partecipanti che avviene tramite un dossier di candidatura. Questo aspetto ha generato non pochi dibattiti e discussioni perché sebbene da una parte risulti una metodologia indubbiamente democratica, visto che potrebbe assicurare il rinnovamento dei partecipanti, dall’altra la manifestazione non ha ancora i mezzi e gli strumenti per un’adeguata promozione e non è ancora abbastanza conosciuta per garantire tale afflusso e ricambio di artisti emergenti.
Infine la realizzazione di un dossier professionale risulta più costosa e complessa, e questo rappresenta un ostacolo per la candidatura di alcuni artisti che non hanno i mezzi economici necessari.
Comunque ad oggi rappresenta un evento unico nel continente africano perché è stato il primo a focalizzarsi sulle arti visive. Esistono altre manifestazioni in ambito culturale, dedicate ad esempio alla fotografia o al cinema, ma non all’arte contemporanea. Dak’Art è quindi indubbiamente una manifestazione degna di nota e che speriamo, negli anni, possa superare le difficoltà organizzative e di amministrazione.
Per la prossima edizione, prevista dall’11 maggio al 10 giugno 2012, i principali eventi riguarderanno un’esibizione internazionale di arte contemporanea, esibizioni personali di artisti residenti in Africa, seminari e proiezioni di film sull’arte contemporanea e animazioni nel Village della biennale.
Spot di presentazione Dak’Art 2010
Per maggiori informazioni:
http://www.dakart.org/
Fonti:
Wikipedia
“La Biennale di Dakar”a cura di Iolanda Pensa e Giulia Paoletti
Senegalresponsabile